Per quanto attiene al meccanismo di azione delle mostarde azotate
(Tavola 3) è stato provato che al pH fisiologico la mecloretamina cloridato
viene prontamente trasformata in uno ione aziridinio, il vero agente alchilante
altamente reattivo. Ambedue i gruppi cloroetilici reagiscono in tale maniera,
realizzando per tappe una doppia alchilazione. Si ritiene che in vivo la
dialchilazione avvenga prevalentemente a livello del DNA all’altezza della
posizione N-7 della guanina, con formazione di un legame trasversale tra le due
eliche complementari (Tavola 4). La formazione di un tale legame trasversale
comporterebbe la successiva depurinazione e la rottura della catena polinucleotidica
del DNA, che sarebbe così danneggiato e non più in grado di duplicarsi e di
portare a termine la sintesi proteica. La prima sostanza ad ottenere l’approvazione per il trattamento in
sede clinica di talune forma di cancro è stata la clormetina (mecloretamina negli
USA e mustina in UK).
L’insieme dei sintomi che caratterizzano la menopausa indotta sono gli stessi della menopausa naturale, ma solitamente più fastidiosi, più duraturi e difficili da accettare, in particolare per le donne più giovani. Vampate di calore, sudorazioni notturne, calo del tono dell’umore, affaticamento, aumento di peso, alterazioni della pelle, diminuzione della libido, disturbi del sonno e sbalzi d’umore sono solo alcuni dei sintomi della menopausa indotta, che si presentano in modo intenso e arrivano talvolta a diventare invalidanti. Uno degli aspetti maggiormente difficoltosi però riguarda le conseguenze negative del calo di estrogeni sul pavimento pelvico che comporta un assottigliamento dei tessuti genitali e delle mucose vaginali. Gli effetti che ne conseguono sono difficoltà di lubrificazione, secchezza vaginale, dispareunia (dolore durante i rapporti sessuali) e atrofia vaginale, tutti aspetti che vanno ad incidere profondamente sulla vita della paziente e della coppia. I pagamenti online con Carta di credito o con conto Paypal sono completamente privi di rischi. Le informazioni relative ai pagamenti vengono criptate durante la trasmissione e gestite direttamente da Paypal.
Monica Turazza, Gianluigi Lunardi, Marco Venturini e a Francesca Coati; all’Istituto Regina Elena di Roma e in particolare alle Dott. La terapia può causare un’eruzione cutanea, simile all’acne, che può dare prurito. Può giovare bene molto, e in ogni caso è bene informare l’oncologo, il quale potrà prescrivere dei farmaci per lenire il dolore.
Il tras-resveratrolo contenuto nell’estratto dell’uva contribuisce a mantenere il corretto funzionamento del sistema circolatorio. Al fine di trarre vantaggio dall’intero potenziale di questo composto, deve essere preso insieme ad altri flavonoidi che aumentano la sua biodisponibilità e il suo livello di attività. Oggi però sembra possibile progettare farmaci più selettivi e più efficaci grazie alle simulazioni numeriche. Il profilo di sicurezza di Arimidex in questi 3 studi è risultato in linea con il profilo di sicurezza precedentemente riscontrato nelle donne in postmenopausa con carcinoma della mammella in fase precoce con i recettori ormonali positivi.
Il tasso di fratture osservato per Arimidex è simile al range riportato in popolazioni in postmenopausa della stessa età. L’incidenza di osteoporosi è stata del 10,5% nelle pazienti trattate con Arimidex e del 7,3% in quelle trattate con tamoxifene. Arimidex è controindicato nelle donne che allattano al seno (vedere paragrafo 4.3). Arimidex non è raccomandato per l’uso nelle bambine e nelle adolescenti poiché la sicurezza e l’efficacia in questo gruppo di pazienti non sono state dimostrate (vedere paragrafo 5.1).
Pur garantendo l’esattezza e il rigore scientifico delle informazioni, Aimac declina ogni responsabilità con riferimento alle indicazioni fornite sui trattamenti, ricordando a tutti i pazienti visitatori che in caso di disturbi e/o malattie è sempre necessario rivolgersi al proprio medico curante. Le informazioni presenti nel sito devono servire a migliorare, e non a sostituire, il rapporto medico-paziente. L’anastrozolo può essere somministrato per diversi mesi o anni a seconda della vostra particolare https://goldlion.com.sg/vantaggi-e-svantaggi-del-trenbolone-un-analisi-2/ situazione. Se insorge, di solito si manifesta nelle prime settimane di trattamento, e è stato osservato più frequentemente in coincidenza del passaggio da un’altra terapia ormonale all’anastrozolo. Si descrivono di seguito gli effetti collaterali più comuni e anche i meno frequenti, mentre sono stati tralasciati gli effetti collaterali molto rari. È necessario comunicare all’oncologo che vi ha in cura qualunque effetto collaterale che ritenete possa essere connesso con la terapia.
La somministrazione concomitante di Arimidex con tamoxifene o terapie contenenti estrogeni deve essere evitata dato che ciò potrebbe diminuire la sua azione farmacologica (vedere paragrafi 4.5 e 5.1). La menopausa deve essere accertata biochimicamente (mediante i livelli dell’ormone luteinizzante [LH], dell’ormone follicolo-stimolante [FSH] e/o dell’estradiolo) in quelle pazienti in cui esista qualche dubbio sullo stato di menopausa. Arimidex riduce la quantità degli ormoni denominati estrogeni, presenti nell’organismo.
Il beneficio osservato per la sopravvivenza libera da malattia è stato maggiore per Arimidex rispetto a tamoxifene nella popolazione prospetticamente definita di pazienti con recettori ormonali positivi. Arimidex è stato sperimentato in due studi clinici controllati (Studio 0004 e Studio 0005) in donne in postmenopausa con carcinoma mammario in fase avanzata, che avevano avuto una progressione della malattia dopo terapia con tamoxifene sia per tumore in fase avanzata che precoce. Un totale di 764 pazienti sono state randomizzate a ricevere una singola dose giornaliera di 1 mg o 10 mg di Arimidex oppure 40 mg di megestrolo acetato quattro volte al giorno. Le variabili primarie di efficacia sono state il tempo della progressione e il tasso di risposta obiettiva della malattia.
La tabella seguente riporta la frequenza degli eventi avversi pre-definiti nello studio ATAC dopo un follow-up mediano di 68 mesi, riportati nelle pazienti trattate con la terapia in studio e fino a 14 giorni dopo la sospensione della terapia in studio, indipendentemente dalla causalità. Arimidex non compromette o compromette in modo trascurabile la capacità di guidare veicoli o di usare macchinari. Tuttavia, poiché con l’uso di Arimidex sono stati riportati casi di astenia e sonnolenza, deve essere prestata attenzione nel guidare o nell’usare macchinari, se tali sintomi persistono. Gli studi condotti su animali hanno evidenziato una tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3).
A causa degli effetti specifici del farmaco e della necessità di monitoraggio medico, la sua somministrazione e dosaggio devono essere attentamente valutati dal professionista sanitario. Le donne che stanno affrontando trattamenti oncologici quali chemioterapia e radioterapia, oltre a vivere le difficoltà della malattia e situazioni di forte impatto psicologico, devono far fronte a numerosi cambiamenti che coinvolgono la sfera sessuale. Le terapie oncologiche possono causare un danneggiamento della funzionalità ovarica, con assenza delle mestruazioni per tutta la durata della terapia. I trattamenti chemioterapici – in particolare quelli somministrati in presenza di carcinoma mammario e ovarico ormono-responsivi e trattati con farmaci quali ad esempio tamoxifene o inibitori dell’aromatasi – sono frequentemente associati ad amenorrea temporanea, oppure permanente. Questa assenza di ciclo mestruale è risultante dalla tossicità che i farmaci hanno sulla funzionalità ovarica.
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